Translations - Italian: Mystery of Eros and Psyche

Dea, Riti e Misteri della Dea Fellowship of Isis, Liturgia di Olivia Robertson

Mistero di Eros e Psiche Rituale n°11

ORACOLO DELLA DEA VENERE

Invocazione: Citerea coronata di viole, maestosa Aphrodite, Venere Stella del giorno e della notte, noi invochiamo il Tuo aiuto. Vieni a noi, Tu che Sei nata dall'umido vento dell'ovest, quel vento che una volta Ti fece emergere dal mare che si infrangeva in una soffice schiuma, dove le Ore adornate d'oro Ti accolsero gioiosamente. Vieni a noi con le vesti celesti con cui le Ore ti agghindarono: sulla Tua testa una corona d'oro ben fatta, e ai tuoi lobi orecchini d'oricalco e collane d'oro sopra il tuo morbido collo e sui seni candidi come la neve, che le Ore indossano quando si uniscono alle adorabili danze delle Divinità. Tu che offri generosi doni agli uomini, concedici bellezza, gioia e amore!

Oracolo della Dea Venere attraverso la Sua Sacerdotessa

Non barattate, nel presente, i Mie semplici doni di felicità e la dolcezza che è nelle Mie rose selvatiche, e l'amore negli occhi dei bambini che ridono, per fantasie di potere e possedimenti nel futuro. Lo scintillio del granito pieno di fuoco è bello quanto lo splendore dei diamanti: e la bellezza naturale degli alberi e delle erbe intorno a voi non è contaminata da spargimenti di sangue. Per tutto il potere e tutti i possedimenti che ottenete attraverso duri sforzi e dolore auto-inflitto, attraverso l'avidità e lunghe notti insonni sacrificando la pace nel presente, otterrete un' eredità di miseria e disillusione. L'amarezza e la disillusione feriscono l'anima. Mi supplicate per la bellezza, per la felicità e l'amore: tuttavia avete tutto questo in abbondanza sopra di voi e anche sotto i vostri piedi.

Perdete la vostra anima, la vostra pace nell'incessante desiderio di un amante che vi trascura: eppure intorno a voi molti desiderano il vostro sorriso.

Vi sforzate di ottenere l'ispirazione artistica, lottate per il riconoscimento -mentre ignorate il fascino di un giardino incolto chiamando “erbacce” ciò che lo abbellisce. Estirpate o avvelenate i denti di leone che sono preziosi e cercate invano di far crescere piante straniere che muoiono in un clima ostile.

Per quanto riguarda la Felicità che perseguite, sarete, nel profondo di voi, felici adesso, solo se accetterete il vostro personale segreto dell'estasi.

Il passaggio per l'eternità è attraverso il momento presente. Non può essercene un altro. Percorrete i passi del tempo in un tapis roulant senza fine. Prendetevi un momento di calma: troverete tutto il tempo. Passato, presente e futuro sono lì con voi, in tutto ciò che avete apprezzato come bello, allegro e amichevole.

Così troverete la Mia bellezza in qualcosa che avete chiaramente ignorato, la Mia gioia in qualche amicizia inaspettata, il Mio amore nella vostra tenerezza per una gallina che protegge le sue uova e la pace nel tubare dei colombacci e delle colombe, mentre la Mia stella si alza al crepuscolo.

Mistero di Eros e Psiche

Dovrebbero esserci tre altari. L'altare di Giunone ha sopra due candele e una lampada su un panno bianco. Ai suoi piedi si trova della lana non tinta e non trattata. L'altare di Cerere, a metà del tempio, ha su di esso un cestino di pane e grano su un panno verde. All'estremità, l'altare di Venere ha su di esso una tazza di vino rosso e una cofanetto su un panno scarlatto. Davanti all'altare c'è un vaso d'acqua di terracotta.

Studente: Saggia Sacerdotessa, ti prego, risolvi il mio dilemma. Per lunghi anni ho studiato l'antica conoscenza fino a quando i miei occhi non sono stanchi e mi fa male la testa. Sebbene sia devoto ai miei studi, quando cala la sera e accendo la lampada, sono distratto.

“Una volta a mezzanotte, Quando l'orsa stava girando Accanto a Bootes,

E tutte le nazioni della terra erano assopite nel sonno; Alla mia porta chiusa

Eros venne a bussare.

Mi alzai subito e accesi

Una lampada e Lo lasciai entrare.

Ha piegato il suo arco e la sua freccia: Per pungermi il cuore.”

Ora mi dibatto. Questa è la mia domanda: cosa scegliere, la verità o l'amore?

Sacerdotessa: Sappi che la lampada della verità illumina l'anima: ma è nell'oscurità che si trova l'amore. Ascolta la storia di Eros e Psiche, la tua mente e il tuo cuore saranno riconciliati nella gioia.

Sacerdote: Che le tre Dee Giunone, Cerere e Venere ci ispirino col loro racconto.

In un'epoca ormai lontana vivevano tre sorelle e la più giovane si chiamava Psiche. La sua anima era così bella che in lei risplendeva una Luce Bianca. Le persone vicine a lei erano sbalordite dalle sue virtù ed iniziarono ad offrirle sacrifici che erano dovuti solo alla Dea Venere. Dichiararono che la terra fosse stata fecondata da una qualche emanazione celeste e che così era nata una nuova Dea Vergine, nata immacolata.

Sacerdotessa: La sua fama si diffuse in lungo e in largo. La gente compì lunghi pellegrinaggi per terra e mare per testimoniare e per adorare questa grande meraviglia. Purtroppo nessuno visitò più i santuari della Dea Venere a Paphos di Cipro o Cnido in Caria e nemmeno sull'isola di Citera. Le Sue feste furono trascurate, i Suoi riti cessarono e le Sue statue sacre furono deturpate. Gli altari della Dea furono profanati e i suoi templi caddero in rovina. Così anche i templi di Giunone e Cerere conobbero un disonore simile.

Sacerdote: il trasferimento di onori divini a una mortale, portò la desolazione sulla terra. Le tre Dee distolsero i loro sguardi dall'umanità. Gioia, Grazia e Spirito si allontanarono dalla terra e tutto divenne brutto, noioso e difficile. L'amore degli esseri umani era talmente svilito che era considerato malvagio dimostrare affetto. Ascolta il lamento di Psiche.

Psiche: il mio dolore è profondo. Le Dee di Gloria, Bellezza e Creazione si sono allontanate da noi. E io, povera mortale che sono, posso solo donare agli umani, orfani della Natura, le mie abbondanti lacrime. Andrò all'Oracolo di Delfi per un consiglio.

Psiche si avvicina all'altare di Giunone

Sacerdotessa: cosa vorresti dalla sacerdotessa di Pito e Apollo? Psiche: vorrei restituire la Gloria, la Gioia e la Bellezza alla Terra.

Sacerdotessa: Non sei stata acclamata come Regina del Cielo, al grado di Giunone? E adorata come la Madonna, che è l'onorato titolo di Cerere? Non sei stata chiamata Stella del Mare, che è il Santo Nome di Venere? Sicuramente, O Psiche, tu puoi compiere tutte le cose.

Psiche: non prenderti gioco di me, sono un'umile mortale. Concedimi l'Oracolo.

Sacerdotessa: "Sulla vetta scoscesa di un'alta montagna, La Vergine, agghindata per i riti delle nozze mortali, Aspetta uno Sposo dalla nascita non mortale

Ma un terribile mostro feroce,

che vola attraverso l'etere e con il fuoco e la spada sfianca e debilita tutto ciò che c'è,

Terribile per i Potenti che regnano in alto.

Il Grande Giove Stesso teme questo Demone alato

E i flussi e e le ombre dello Stige aberrano il suo potere. "

Psiche: La mia mente è lacerata dal terrore del panico. Sono perduta se obbedisco. Tuttavia, per il bene della verde Terra e per tutte le creature che vi dimorano, sposerò questo temuto Sposo.

Sacerdotessa: prendi la Lampada di Giunone, Psiche: contiene la Luce della Verità. Non separarti mai da essa e non permettere alla fiamma di spegnersi durante tutte le tue prove.

La sacerdotessa dà a Psiche la lampada accesa dall'altare di Giunone. Dall'altare di Venere arriva lo straniero, incappucciato e vestito di rosso scarlatto. Si ferma dietro Psiche e le mette le mani sulle spalle.

Psiche: Cos'è questo fuoco ardente che sorge da profondità sconosciute? Da dove viene questa improvvisa estasi che scuote il mio essere? La mia volontà si dilegua come acqua e la mia forza si trasforma in spensieratezza. Proteggimi, Regno Celeste!

Psiche: (si gira fino a stare di fronte allo straniero e solleva la lampada) Chiunque tu sia, ti sfido "Mostrami la tua faccia".

Straniero: Presta attenzione, Psiche. Se mi vedi alla luce, dovrò lasciarti e l'amore sarà perduto.

Psiche: Allora così sia! Nel nome della verità, mostrami la tua faccia!

Straniero: (getta via il suo cappuccio) All'inizio c'erano tre Esseri primordiali: il Caos, la Madre Terra e suo Figlio Eros. Sappi che sono Eros, Dio dell'amore. Psiche, addio! La tua gelida mente mi ha respinto.

Eros mette la sua mano sinistra sulla sua spalla destra e ritorna all'altare di Venere.

Sacerdotessa: L'olio bollente della lampada ti è caduto sulla spalla destra del Dio, Psiche. Il suo braccio è ferito e non può più tendere l'arco di Sua madre.

Psiche: Troppo tardi! Le sue ultime due frecce sono state scoccate da lui sulla mia mano destra. (Solleva la sua lampada). Due volte mi hanno punto il palmo. Eppure ancora afferro la lampada. Quanto forte brucia il mio cuore. Può essere amore? Desidero vedere ancora una volta il volto di Eros. Come può tornare da me?

Sacerdotessa: Ascolta il comando delle tre Dee. Ripristina i nostri templi e l'amore tornerà a te e sulla terra.

Psiche: Così sarà. Psiche si dirige all'altare di Venere.

Venere: Vorresti ristabilire il mio culto e quindi essere unita al mio ardente Figlio? Portami acqua dal fiume Stige che è la cinta della mia sovranità.

Psiche: Come posso raccogliere quella mortale acqua e rimanere viva?

Sacerdote: A causa delle lacrime versate per tutte le creature della terra, un'aquila portò a Psiche l'acqua degli Inferi.

Psiche consegna a Venere il vaso d'acqua.

Venere: Ebbene. Il mio altare è ora riempito con l'acqua della vita. Prendi il cofanetto che contiene tutte le visioni e le estasi dell'anima. D'ora in poi avrai il potere di guidare le anime in tutte le sfere.

Venere dà a Psiche il cofanetto. Psiche lo riceve, poi lo lascia sull'altare. Psiche si avvicina all'altare di Cerere.

Scerdote: Psiche trovò l'Altare di Cerere in disordine e lo riordinò.

Cerere: Tu riporti l'ordine sul Mio altare, Psiche, e trovi così favore ai Miei occhi. La selettività è necessaria quando usi il vaso di Pandora sull'altare di mia sorella; per evitare che la morte e la pazzia vengano liberati sugli incauti.

Ecco questi chicchi di grano, orzo, miglio, lenticchie, fagioli, semi di papavero e veccia. Separali l'uno dall'altro, che la salute possa essere ripristinata ai malati sulla terra.

Psiche: Come posso riuscire, se a me questi semi sembrano tutti uguali?

Sacerdote: Le formiche sapevano quanta attenzione Psiche avesse prestato per non calpestarle quando loro lavoravano portando i semi: così si affrettarono sulle loro sei zampe e fecero il lavoro al suo posto.

Cerere: il lavoro è ben fatto. Sul mio altare è tornata la fertilità. Psiche si avvicina all'altare di Giunone.

Giunone: Allora, Psiche, vedo che fai saggio uso della Mia lampada. La tua virtù brilla ancora luminosa. Per restituire la dignità al mio Tempio, è necessario che tu mi procuri il vello d'oro del Sole.

Psiche: Come può una creatura avvicinarsi al Sole fiammeggiante e attingere dai raggi splendenti di Helios, o prendere l'oro dalle soffici nuvole?

Sacerdote: Una canna verde fece sì che le canne di Pan sapessero della cura di Psyche per le piante e quindi le sussurrò nella brezza: “Psiche, bada a non raggiungere le Alture, poiché molti cadono da lì, come fecero Icaro e Fetonte. Piuttosto raccogli la lana lasciata sulle siepi dalle greggi di pecore. La lana non è forse dorata alla luce del sole della sera?”

Psiche raccoglie la lana e la porta a Giunone.

Giunone: Il mio altare è glorificato con il vello d'oro. Psiche, hai trovato la bellezza nelle siepi. Così tu vivi nel Regno Celeste, visto attraverso la Lampada della Verità.

Cerere: (a Psiche) Tu hai visto l'immortalità in un seme. Sappi che anche tu sei immortale. (Dà a Psyche il pane dal suo cesto, Psiche lo mangia). Prendi l'Ambrosia, cibo delle Divinità.

Venere: Ama gli Dei e le Dee. Ama le tue due sorelle e tutti gli esseri. Ama l'insetto più umile, la farfalla, e poi troverai Mio Figlio. (Dà a Psiche da bere dalla coppa di vino). Bevi questo Nettare, Vino d'Amore, e percepisci la Beatitudine eterna.

Psiche: Ora non ho più paura. Restituisco la lampada della verità al donatore della verità. Ripone la lampada sull'altare di Giunone.

Eros ritorna all'altare di Venere senza cappuccio.

Venere: Psiche, ora puoi sposare mio Figlio, essendo tu una Dea.

Eros e Psyche mettono le loro mani sulle spalle dell'altro finché non si avverte la forza tra

di loro. Si rivolgono ai partecipanti e porgono i palmi delle mani in segno di benedizione.

Sacerdote: Possano tutti gli esseri essere benedetti nel Nome di Giunone, Cerere e Venere. Sacerdotessa e Sacerdote passano il pane e il vino ai partecipanti e partecipano con loro. Sacerdote: meditiamo sul mistero di Eros e Psiche.

Sacerdotessa: (rivolta allo Studente): Amico mio, sappi che dalla loro Unione di Amore e Verità è nato un bambino di nome Gioia.

Meditazione Sacerdote: Rendiamo grazie alle Dee Giunone, Cerere e Venere.

Fonti: "Homeric Hymn to Aphrodite", "Divination" and "The Theogeny", all from “Hesiod, Homeric Hymns, Fragments of the Epic Cycle, Homerica”, Hesiod, translated by Hugh G. Evelyn-White, Loeb Classical Library series no. 57, Harvard University Press, Cambridge, and William Heinemann, London, 1959. Poem from "The Anacreontea", from "Greek Poetry", trans. F. L. (Frank Laurence) Lucas, Everyman’s Library edition no. 611, J. M. Dent & Sons, Ltd., London, 1954. "The Golden Ass”, Lucius Apuleius, new translation by Robert Graves, (from a translation by William Adlington, 16th century), Penguin Books, Harmondsworth, Middlesex, UK, 1950. "Till We Have Faces, A Myth Retold", C.S. Lewis, Geoffrey Bles, London, 1956.

La Compagnia di Iside

 

FOI ritual translation by FOI Priestess Ivana Modesto.